Newsletter marzo 2014

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  Newsletter numero 1 (15 - 31 marzo)  
 
 

Cara Lettrice, Caro Lettore

questo è il primo numero della newsletter Angem, un appuntamento bimestrale per informare su tutto ciò che succede nel settore della Ristorazione Collettiva.

La newsletter nasce a consolidamento del ruolo dell’Associazione che dal 1973 rappresenta gli interessi delle Aziende del Settore e vuole essere un focus sul ruolo economico e sociale che la Ristorazione Collettiva svolge. Troverete una serie di aggiornamenti normativi, sia  a livello nazionale che europeo, le attività dell’Associazione, le ultime novità sui progetti realizzati e i tavoli tecnici aperti oltre alle iniziative legislative fortemente volute dall’Associazione.

E' un impegno per continuare a tenere aperto il dialogo tra l'associazione e tutti i suoi interlocutori, associati e altri stakeholder di settore. Eventuali suggerimenti saranno benvenuti per migliorare i contenuti e le aree di osservazione.

Buona lettura

Carlo Scarsciotti
Presidente Angem

 

INDICE

  1. Cosa succede nelle istituzioni italiane
  2. Cosa succede nelle istituzioni europee
  3. Notizie dall’Associazione
  4. Relazioni industriali
  5. Nutrizione e sicurezza alimentare
  6. Lotta agli sprechi alimentari

Cosa succede nelle istituzioni italiane

I ritardi dei pagamenti della PA affliggono la ristorazione collettiva: presentata interrogazione parlamentare

L’on. Zanin ha presentato alla Camera un’interrogazione parlamentare, fortemente voluta da Angem, rivolta al Ministro delle Politiche Agricole con l’obiettivo di porre l’attenzione sul problema dei ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione che affligge gli operatori della ristorazione collettiva.

L’on Zanin ha ricordato come l'art. 62 del decreto liberalizzazioni stabilisce che per i contratti che hanno ad oggetto la cessione dei prodotti agricoli e alimentari – ad eccezione di quelli conclusi con i consumatori finali – il pagamento del corrispettivo deve essere effettuato entro 30 giorni per le merci deteriorabili ed entro 60 giorni per tutte le altre merci. Tutto questo genera degli scoperti di cassa derivanti dalla dilazione tra pagamento immediato dei fornitori e l’incasso ritardato delle organizzazioni clienti (pubblico e privato).

Nell’interrogazione l’on. Zanin ha chiesto al Governo quali iniziative intenda assumere per contrastare i ritardi dei pagamenti nelle transazioni commerciali, e quali iniziative intenda promuovere, con particolare riferimento al riequilibrio delle condizioni contrattuali riferite al pagamento dei fornitori di prodotti agricoli, per tutelare la specificità della ristorazione collettivaquale parte integrante della filiera alimentare italiana, così da garantirne la competitività rispetto la funzione sociale assunta e la qualità del servizio offerto a utenti/consumatori.

Considerato la recente crisi di Governo, al momento non è ancora giunta risposta dal Ministro interrogato.

 

Disegno di legge (ddl) sulla riforma del settore agricolo: arrivano le disposizioni per lo sviluppo dei prodotti della filiera corta

Il 31 gennaio il Consiglio dei Ministri ha approvato il ddl “Disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività agricole del settore agricolo, agroalimentare e della pesca”. In particolare l'art. 17 contiene alcune disposizioni per il sostegno dell’agricoltura sociale e lo sviluppo dei prodotti provenienti da filiera corta. Sono state varate due misure, con le quali si è stabilito la possibilità di inserire, da parte delle istituzioni pubbliche che gestiscono le mense scolastiche e quelle ospedaliere, un criterio di priorità per l’inserimento di questi prodotti nelle gare per la fornitura di tali servizi. Il Consiglio dei Ministri ha stabilito inoltre l’obbligo in capo ai Comuni di definire delle modalità per garantire la presenza e la valorizzazione di questi prodotti nei mercati agricoli di vendita diretta. Attualmente il provvedimento (AS 1328) è stato trasmesso al Senato per l’avvio dell’iter parlamentare.

 

Agenda verde del Governo

Il 15 novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge, cosiddetto Agenda Verde (AC 2093), che prevede alcune misure ambientali di interesse. In particolare l’art. 9 contiene disposizioni per agevolare il ricorso da parte delle Pubbliche Amministrazioni ai cosiddetti "appalti verdi". L’articolo in questione mira all'introduzione di un incentivo per gli operatori economici che partecipano ad appalti pubblici e sono muniti di registrazione EMAS (che certifica la qualità ambientale dell'organizzazione aziendale), o di marchio Ecolabel (che certifica la qualità ecologica di "prodotti", compresivi di beni e servizi). Il beneficio è una riduzione del 20% della cauzione a corredo dell'offerta, ai sensi dell'art. 75, comma 7, codice appalti. Vengono inoltre introdotti tra i criteri di valutazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa, il criterio del costo del ciclo di vita dell'opera, prodotto o servizio (Life cycle costing), previsto dall'art. 67 della bozza di nuova direttiva comunitaria sugli appalti pubblici.

L’art. 10 invece contiene disposizioni per l'applicazione di criteri ambientali minimi (CAM) negli appalti pubblici per le forniture e negli affidamenti di servizi. La norma rende obbligatorio il riferimento ai criteri ambientali per gli acquisti pubblici (il cosiddetto GPP), riprendendo quindi quanto previsto dall'art. 67 della nuova direttiva comunitaria sugli appalti. Tra questi, vi sono anche gli acquisti relativi al settore "cibo", considerato a livello europeo il principale settore di impatto ambientale. A tal riguardo, si fa anche riferimento alla quantità di cibo che viene sprecato lungo tutta la filiera (comprese le mense). Nella relazione illustrativa, si prevedono inoltre strumenti obbligatori che premiano quegli operatori del settore che, nella gestione della ristorazione collettiva o della fornitura di derrate alimentari, si attivano in tale direzione. Attualmente il provvedimento è stato assegnato alla Commissione Ambiente per l’avvio dell’iter parlamentare.

 

Contro l’agropirateria in arrivo una speciale Procura nazionale della Repubblica

La richiesta di legalità nel settore agroalimentare si fa sempre più pressante a seguito dell'aumento consistente del numero dei reati in materia agroalimentare che rappresentano un serio problema economico e sanitario per il nostro Paese. L'agropirateria è uno degli aspetti maggiormente lesivi della capacità di competere all'estero dei prodotti alimentari italiani: circa tre prodotti su quattro sono venduti come «Made in Italy» ma sono ottenuti da materia prima straniera.

Il disegno di legge in questione istituisce la Procura nazionale della Repubblica per i reati in materia agroalimentare al fine di contrastare in modo adeguato tali reati, in linea con organismi creati da altri Paesi europei quali il «pool de la santé» francese. L'istituzione di un'organizzazione giudiziaria dedicata ai problemi della contraffazione alimentare e ai reati che ne conseguono consente il superamento della frammentazione delle competenze in materia di sicurezza alimentare e dovrebbe assicurare, anche apprestando i necessari raccordi con organismi internazionali, una giustizia rapida ed efficace in caso di irregolarità e di illeciti al fine di salvaguardare l'intero comparto agroalimentare italiano e di garantire la tutela della salute e dei diritti patrimoniali e contrattuali dei consumatori. Il disegno di legge AS 1132 presentato dal sen. Nunziante Consiglio (LN) è stato assegnato alla Commissione Giustizia del Senato ma l’esame non è ancora stato avviato.

 

Contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari: presentata una proposta di legge che prevede modifiche al codice penale e al codice di procedura penale

La tutela legale anticontraffazione nel campo agroalimentare, costituisce un punto chiave nella strategia di contrasto di tale fenomeno. La proposta di legge AC 1067 presentata dall’on. Faenzi (FI) intende estendere alla lotta alla contraffazione alimentare gli stessi metodi di indagine utilizzati nel contrasto per i reati di mafia.

In particolare, la proposta di legge introduce l’articolo 517-sexies del codice penale, recante la previsione della pena accessoria dell’interdizione dall’esercizio di attività agricole, industriali e commerciali nel settore alimentare a carico di coloro che siano condannati per il reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti alimentari.

Il provvedimento modifica inoltre l’articolo 518 del codice penale disponendo che alla condanna per il reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti alimentari consegua anche la pubblicazione della sentenza. Per ragioni di opportunità e di coerenza sistematica si è previsto che la medesima pena accessoria si applichi anche nel caso di condanna per i reati di fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale.

Infine, prevede la modifica dell’articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale, allo scopo di comprendere nella competenza del procuratore distrettuale della Repubblica le indagini per i delitti di associazione per delinquere finalizzati a commettere il reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti alimentari. Il provvedimento è stato assegnato alla Commissione Giustizia della Camera ma l’esame non è ancora stato avviato.

 

Ministero dell’Economia e delle Finanze: avviate le procedure per l’impiego di 20 miliardi per il 2014 per i pagamenti dei debiti della PA

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato lo stato di attuazione del pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione.

Le risorse messe a disposizione dagli enti debitori della Pubblica Amministrazione per il pagamento nel 2013 di debiti commerciali certi, liquidi ed esigibili al 31.12.2012, nella misura di 27 miliardi di euro, sono stati in larga misura assorbiti e utilizzati per il pagamento dei creditori. Alcuni enti stanno smaltendo i numerosi pagamenti arretrati grazie alle risorse della seconda tranche del 2013; alcune Regioni non hanno ancora acquisito integralmente le risorse messe a loro disposizione fin dalla prima tranche per 2,2 miliardi.

I dati principali che emergono dall’aggiornamento del monitoraggio del Ministero dell’Economia mostrano che le risorse messe a disposizione dagli enti debitori ammontano a circa 24,5 miliardi di euro sui 27 stanziati (90%); il divario tra risorse rese disponibili e risorse stanziate è dovuto agli adempimenti non ancora completati dagli enti debitori per ottenere quanto richiesto in origine. Le risorse messe a disposizione sono già state utilizzate per soddisfare i creditori finali nella misura di 22,4 miliardi (82% delle risorse stanziate, 92% delle risorse erogate agli enti).

Nelle passate settimane, gli uffici della Ragioneria Generale dello Stato e del Dipartimento del Tesoro hanno avviato le procedure per l’utilizzo delle risorse stanziate per il 2014: altri 20 miliardi di euro (precisamente 19.725 milioni) per abbattere lo stock dei debiti accumulati al 31.12.2012.

 

Ministero della Salute: avviato indagine conoscitiva sulle linee guida ristorazione scolastica

Nell’ottica di monitorare la reale applicazione e l’efficacia delle Linee di indirizzo nazionali per la ristorazione scolastica (G.U. n. 134 dell'11 giugno 2010), il Ministero della salute e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca hanno predisposto un questionario al fine di realizzare un’indagine conoscitiva destinata agli istituti scolastici.

Tale indagine, che rappresenta un importante momento nello sviluppo delle politiche gestionali, può essere anche utilizzata come strumento conoscitivo per interventi diretti o indiretti utili a contrastare obesità e sovrappeso nei bambini e nei ragazzi.

 

Cosa succede nelle istituzioni europee

Appalti pubblici e concessioni: approvate le nuove norme Ue

Approvate dal Parlamento europeo le nuove norme Ue in materia di appalti pubblici e concessioni, già concordate con il Consiglio nel giugno 2013.

Le direttive entreranno in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea e, a partire da tale data, gli Stati membri avranno 24 mesi per trasporre le disposizioni delle nuove norme nel diritto nazionale.

In materia di appalti pubblici, grazie al nuovo criterio di "offerta economicamente più vantaggiosa" (Most Economically Advantageous Tender: Meat) nella procedura di aggiudicazione, le autorità pubbliche potranno previlegiare la qualità, l’impatto ambientale, gli aspetti sociali, l’ innovazione, pur tenendo conto del prezzo e dei costi del ciclo di vita dei prodotti o dei servizi.

I nuovi "partenariati per l'innovazione" consentiranno inoltre alle autorità pubbliche di indire bandi di gara su temi specifici lasciando così spazio alle autorità pubbliche e all'offerente di trovare insieme soluzioni innovative.

La procedura di gara sarà più semplice grazie a un "documento unico europeo di gara" standard basato sull'autocertificazione. Solo il vincitore dovrà fornire la documentazione originale. La Commissione europea stima che l'onere amministrativo per le imprese sarà ridotto di oltre l'80%. Per facilitare l'accesso delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici, le nuove norme incoraggiano anche la suddivisione dei contratti in più lotti.

Per combattere il dumping sociale e garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati, le nuove leggi comprenderanno norme per il subappalto e disposizioni più severe sulle "offerte anomale ". Il mancato rispetto della normativa UE sul lavoro è causa di esclusione.

 

Dalla UE 3,5 miliardi di euro per gli indigenti

Grazie a un accordo fra Parlamento europeo e Consiglio i cittadini più poveri dell'Ue continueranno a poter contare sul Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti (Fead) per il periodo 2014-2020.

I Parlamentari europei sono riusciti a mantenere il budget a 3,5 miliardi di euro, anche se gli Stati membri chiedevano un taglio di un miliardo di euro, e hanno assicurato che il fondo sarà operativo immediatamente.

Il nuovo programma coprirà tutti gli Stati membri e sostituirà il programma di distribuzione di derrate alimentari progettato per utilizzare le eccedenze prodotte nell'ambito della PAC (Politica Agricola Comune).

Le finalità del fondo sono ampliate con l'inclusione di due programmi di aiuto alla distribuzione di cibo e dell'assistenza materiale di base e per finanziare misure d'inclusione sociale per i più poveri.

Il testo riprende la richiesta del Parlamento di definire il tasso di co-finanziamento del programma (la quota versata dall'UE) all’ 85% delle spese ammissibili e di aumentarlo al 95% per i paesi più colpiti dalla crisi. Quello che manca viene versato dagli Stati membri.

Il testo deve ancora essere formalmente approvato dal Consiglio. Saranno applicate misure transitorie per evitare di interrompere la fornitura di aiuti in corso.

 

Il Parlamento europeo chiede misure per combattere la frode alimentare

Attualmente l'Unione europea non ha una definizione generalmente riconosciuta di frode alimentare e l'unica linea guida generale al riguardo prevede semplicemente che l'etichettatura, la pubblicità, la presentazione e il confezionamento “non devono trarre in inganno i consumatori”, un'applicazione che varia sensibilmente fra gli Stati membri, con controlli estremamente limitati.

I recenti casi di frode alimentare, come la commercializzazione della carne equina come carne bovina, o del sale per disgelo stradale come sale alimentare, sfruttano tale lacuna normativa e la debolezza strutturale all'interno della catena di produzione, dalla natura complessa e transfrontaliera.

In tale contesto il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non legislativa che chiede all'UE di prendere provvedimenti al riguardo al fine di rafforzare  i controlli. Nel testo si richiede una definizione armonizzata di frode alimentare a livello europeo e si invita la Commissione europea a potenziare l'Ufficio alimentare e veterinario dell'Ue (Uav) che conduce le ispezioni. Si richiede inoltre la creazione di una rete europea contro la frode alimentare, proponendo un utilizzo più ampio del test del Dna per impedire qualsiasi tipo di frode.

I parlamentari europei ritengono infine che gli Stati membri debbano fissare sanzioni per la frode alimentare che corrispondano almeno a un importo doppio rispetto a quello del vantaggio economico previsto con l'attività fraudolenta e sanzioni penali per i casi di frode che mettano a repentaglio la salute pubblica.

 

Ritardi pagamenti PA: Commissione europea pronta a continuare la procedura contro l’Italia

Il commissario all'industria Antonio Tajani è pronto a continuare la procedura di infrazione contro l'Italia per mancato rispetto della direttiva sui pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione se non ci saranno risposte soddisfacenti. L'Italia, ha detto Tajani, " è il peggior pagatore delle imprese nell'Unione europea". L'Italia rischia di ricevere una lettera di messa in mora da parte di Bruxelles.

Tajani ha ricordato che si trova già con un procedimento d’infrazione avviato, dal momento che ogni giorno di ritardo per i pagamenti successivi all'entrata in vigore della direttiva maturano interessi dell'8,25% a favore delle imprese.

Il commissario all'industria ha aggiunto che dei circa centomila miliardi stimati come arretrati dovuti dalle pubbliche amministrazioni alle imprese, 25 miliardi sono stati già versati. Per il resto Bruxelles aspetta che "il nuovo governo passi dalle parole ai fatti", ha detto Tajani riferendosi all'impegno preso dal premier Matteo Renzi. Un conto sono i debiti pregressi, un altro conto sono i debiti accumulati nell'ultimo anno.

La procedura aperta dalla Commissione riguarda questi ultimi. Tajani ha indicato che a fronte dell'obbligo di pagare le imprese entro trenta giorni e entro 60 in casi particolari, l'Italia paga mediamente a 200 giorni con punte di 1200-1300 giorni. "Così si soffoca l'economia", ha commentato il commissario all'industria.

 

L’UE presenta un nuovo programma per le scuole

L’UE propone di rafforzare i programmi di educazione per un'alimentazione sana nelle scuole per correggere le cattive abitudini alimentari tra i più giovani. Il nuovo piano riunirà i due programmi esistenti (“Frutta nelle scuole’” e “Latte nelle scuole”), che finanziano la distribuzione di frutta e latte nelle scuole ed educano i giovani a mangiare sano. Ogni anno circa 30 milioni di bambini beneficiano di queste iniziative. Il nuovo programma riunirà i due programmi esistenti con lo slogan “Mangiare bene per stare bene”. Verrà posto un maggiore accento sull'educazione per insegnare ai bambini a mangiare sano e migliorare la loro conoscenza di temi quali i rifiuti e la produzione di alimenti. Tra le varie iniziative sono previste anche visite ad aziende agricole. Il nuovo programma avrà una dotazione di 230 milioni di euro (rispetto ai 197 milioni stanziati per quest'anno), una cifra che tuttavia è inferiore al bilancio già previsto per i programmi di distribuzione di frutta e latte nelle scuole da qui al 2020. L'UE si augura che la fusione dei due programmi riduca gli oneri amministrativi e organizzativi a carico delle scuole e delle autorità nazionali e renda la distribuzione più efficace sotto il profilo dei costi.

Gli obiettivi del nuovo programma saranno essenzialmente tre: combattere con maggiore efficienza le cattive abitudini alimentari, rafforzare le azioni di educazione nell'ambito dei programmi per un'alimentazione sana e contribuire alla lotta contro l'obesità.

 

Notizie dall’Associazione

Angem-Anci: firmato protocollo d’intesa

Angem e Anci, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, nel corso di una conferenza stampa del 3 febbraio, hanno presentato un protocollo d’intesa con l’obiettivo di garantire sicurezza alimentare e qualità nutrizionale agli studenti delle scuole italiane. Il Protocollo d'intesa, che prevede anche il coinvolgimento dell'Associazione di Res Tipica- ANCI, dell'Alleanza delle Cooperative sociali, della Fondazione Campagna Amica/Coldiretti e di ORiCoN, permetterà l'avvio di progetti comuni per l’emanazione di linee guida nazionaliai fini dell'affidamento del servizio di ristorazione collettiva, la valorizzazione delle produzioni locali, la promozione di campagne informative sulla corretta nutrizione, con particolare riferimento a campagne di educazione alimentare nelle scuole e di contrasto agli sprechi alimentari, progetti di inclusione sociale di soggetti svantaggiati. Molti Comuni hanno delle proprie linee guida per l'affidamento delle mense scolastiche. La collaborazione con ANCI e gli altri partner permetterà la definizione di linee guida nazionali a cui tutti i Comuni potranno attenersi, facendo sì che tutta la filiera possa offrire un servizio migliore a un prezzo competitivo.

 

Angem partecipa al tavolo anti-sprechi del Ministero dell’Ambiente

Angem, rappresentata dal Presidente Carlo Scarsciotti, ha partecipato alla prima convocazione della task force e della Consulta degli stakeholder per la definizione del Piano Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare (PINPAS) voluta dal precedente Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. L'incontro si è svolto a Roma lo scorso 5 febbraio. Il gruppo di lavoro, coordinato da Andrea Segrè, docente all’Università di Bologna, fondatore e presidente di Last Minute Market, è il motore di attivazione della Consulta composta da enti, associazioni, organizzazioni e imprese che elaboreranno proposte e buone pratiche per ridurre gli sprechi di cibo e la produzione di rifiuti. Fanno parte della consulta tutti gli attori della filiera agroalimentare, le catene della grande distribuzione organizzata, associazioni dei consumatori, istituzioni, organizzazioni internazionali, università ed enti di ricerca pubblici e privati, associazioni ambientaliste, rappresentanti del terzo settore ed enti di assistenza. La task force è composta dalla scrittrice Susanna Tamaro, in prima linea nella battaglia contro lo spreco, lo scienziato Vincenzo Balzani, la regista Maite Carpio, attiva nella solidarietà e fondatrice dell’onlus Agenda Sant’Egidio, l’attore e scrittore Giobbe Covatta, da sempre impegnato in iniziative di solidarietà. Il Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti Italiano, adottato dal Ministero dell’Ambiente con decreto direttoriale del 7 ottobre 2013, affronta per la prima volta in modo organico il problema degli sprechi alimentari in Italia, in sintonia con quanto indicato dalla Commissione Europea nella tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse.

I prossimi appuntamenti saranno:

  • 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente, la Consulta si riiunirà ancora per approvare il piano sullo spreco alimentare
  • 5 novembre, a Ecomondo-Rimini (grande vetrina della Green Economy), verrà presentato il piano, che sarà sottoposto a verifiche periodiche dei risultati prodotti

 

Relazioni industriali

CCNL Ristorazione: avviato dialogo con i Sindacati

E’ indifferibile la ripresa di un dialogo costruttivo con le Organizzazioni Sindacali teso a iniziare, ognuno per la sua parte, un percorso virtuoso che, permettendo alle imprese di superare indenni la crisi, possa nel futuro far ripartire lo sviluppo occupazionale e nel contempo dare al settore della Ristorazione la giusta collocazione e visibilità nell’economia del Paese.

Tale percorso deve essere inteso come “stimolo” per un confronto innovativo, non più ricondotto ai soliti schemi, coerentemente con un mercato profondamente rinnovato nel quale si confrontano le imprese: da ciò nasce la necessità, non derogabile, di avere un contratto collettivo di lavoro che rappresenti realmente le peculiarità di un comparto economico e sociale chiamato ad avere in modo crescente un ruolo fondamentale per la vita dei cittadini. A tal fine ANGEM è uscita dall’organizzazione FIPE-Confcommercio perché determinata a perseguire tali obiettivi vista la scarsa, se non nulla, coerenza del Contratto Nazionale collettivo del turismo del 20 febbraio 2010 alle attività tipiche di imprese che operano nel settore della ristorazione.

La criticità nascono da lontano ma si sono acuite nell’ultimo triennio per i tagli che hanno subito i settori della ristorazione sanitaria e aziendale e che hanno generato ricavi medi per pasto in continua decrescita con contestuale forte crescita dei costi del lavoro e delle derrate: a questo si aggiunge il dilagare di richieste di prodotti alimentari a maggior costo tipo bio, filiera corta, tipicità locali ed incremento di investimenti senza congruo aumento del ricavo medio per pasto.

Nutrizione e sicurezza alimentare

Relazione 2013 sul Sistema di allerta comunitario RASFF

Il Ministero della Salute ha pubblicato la relazione sul sistema di allerta comunitario per l’anno 2013.

Il Sistema europeo di allerta rapido per alimenti e mangimi (RASFF) consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto, e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia.

Complessivamente nel 2013 sono state trasmesse 3.136 notifiche che hanno riguardato:

  • 2.649 l’alimentazione umana
  • 262 l’alimentazione animale
  • 225 la migrazione di materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti.

L’Italia è risultata il primo Paese membro per numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea, dimostrando, come negli anni passati, una intensa attività di controllo sul territorio nazionale con un totale di 534 notifiche (pari al 17%).

Dopo l’Italia, il Regno Unito (332), la Germania (330), i Paesi Bassi, la Francia, la Spagna e il Belgio.

Tra i contaminanti microbiologici, un elevato numero di notifiche riguardano il riscontro della Salmonella, seguita da Escherichia coli e Listeria monocytogenes.

I contaminanti chimici più frequentemente notificati attraverso il RASFF sono i residui di fitofarmaci seguiti dalle micotossine e da migrazioni di materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti. Ancora numerose risultano le notifiche riguardanti la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta, anche se si assiste ad una diminuzione rispetto ai due anni precedenti.

Per quanto riguarda l’origine, invece, i prodotti nazionali irregolari sono stati 97.

Pertanto, l’Italia risulta il quarto Paese europeo, per numero di notifiche ricevute, dopo la Spagna e la Polonia, rispettivamente con 187 e 126 notifiche. Considerando anche i Paesi Terzi, l’Italia risulta ottava. Lo Stato che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non regolari è la Cina, seguita dall’India e dalla Turchia.

 

Lotta agli sprechi alimentari

Aggiornamento legge del “Buon Samaritano”

La legge 155/2003 (cosiddetta legge del Buon Samaritano), che disciplina la distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale, prevede che “le organizzazioni riconosciute come organizzazioni non lucrative di utilità sociale, che effettuano a fini di beneficenza la distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti   alimentari, sono equiparati, nei limiti del servizio prestato, ai consumatori finali, ai fini del corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti”. Tale norma implicava un carico di responsabilità nei confronti delle aziende che cedevano gli alimenti, rendendole di fatto responsabili fino alla somministrazione agli indigenti, senza però avere il controllo delle varie fasi che precedono la somministrazione degli alimenti.

Con l’emendamento del Governo alla legge di Stabilità 2014, fortemente voluto da Angem, si è posto rimedio allo squilibrio di responsabilità esistente. Infatti, la nuova norma prevede che, ciascuno per la parte di competenza, sia responsabile del corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti. Di fatto, gli operatori del settore alimentare che cedono gli alimenti alle organizzazioni non lucrative, sono responsabili fino al momento in cui viene effettuata la cessione degli alimenti, dopodiché la responsabilità ricade in capo alle organizzazioni di utilità sociale. Infine, per garantire la genuinità dei pasti ceduti, la norma prevede il rispetto dei manuali nazionali di corretta prassi operativa (di cui all’art. 8 del Regolamento CE n. 852/2004) validati dal Ministero della Salute.

 

Governo Renzi: dal nuovo Ministro dell’Ambiente ok a continuità piano anti-sprechi

Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti ha ricevuto nei giorni scorsi a Roma il professor Andrea Segrè, direttore del dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell'Università di Bologna e coordinatore della 'task force' per la realizzazione del PINPAS, il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Il ministro Galletti ha sottolineato l'importanza prioritaria di una strategia di lotta allo spreco del cibo che si fondi sulla cultura della prevenzione e su una rinnovata attenzione al tema del consumo responsabile.

Per raggiungere questi obiettivi, Galletti ha ribadito la necessità di proseguire il percorso avviato dal gruppo di lavoro, che si concretizzerà il 5 novembre prossimo con la presentazione del Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare a Ecomondo Rimini.

 

 
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