Newsletter febbraio 2014

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  Newsletter numero 0 (15 - 28 febbraio)  
 
  Caro Associato,

la nostra Associazione vuole offrire ai propri associati un servizio di news letter che possa dare una visione generale sui temi di interesse per il nostro business e alcune news di scenario. Questo è il primo numero della news letter e avrà una cedenza bimensile. Spero possa essere di tuo gradimento. Buona lettura.

Cosa succede in Parlamento

Pagamenti PA: Presentato un disegno di legge per lo sblocco dei debiti

Il presidente della Commissione Finanze della Camera Francesco Boccia, ha presentato una proposta di legge che prevede la modifica dell'articolo 48-bis sulle Disposizioni sui pagamenti delle PA del DPR 602/1973 (imposte sul reddito) e l'inserimento di un nuovo articolo 48-ter, nel più ampio contesto della necessità di liberare risorse, consentendo lo «sblocco» dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti del «sistema delle imprese». La proposta intende inoltre modificare l'articolo 28-quinquies del medesimo decreto del DPR 602/1973 inerente le compensazioni, al fine di adeguarlo alle nuove norme, rendendo la disciplina «elastica» rispetto alle esigenze del sistema delle imprese. La modifica consente (ma non obbliga) all'impresa creditrice di procedere alla compensazione delle somme dovute allo Stato o agli enti locali, assicurando così una scelta «calibrata» dell'utilizzo della cassa da parte del sistema delle imprese.

Armonizzazione aliquote IVA a livello UE: presentate mozioni

L'Aula della Camera ha avviato la discussione delle mozioni sull'armonizzazione del sistema europeo dell'imposta sul valore aggiunto. I primi firmatari sono stati gli onorevoli Ruocco (M5S), Paglia (SEL), Buttiglione (PI) e Capezzone (FI). Tali mozioni hanno l’obiettivo di impegnare il Governo a prendere le opportune iniziative sia all’interno degli organismi in ambito europeo, che normative sul piano nazionale.Le finalità sono molteplici, come ottenere una graduale armonizzazione delle aliquote IVA standard, disporre di una base giuridica che consenta di adottare misure nazionali immediate per porre fine ad alcune pratiche fraudolente, introdurre l'obbligo di transazione tracciata per tutte le operazioni tra soggetti IVA indipendentemente dai limiti di importo, migliorare il flusso di informazioni riguardanti la formazione dell'IVA a debito e a credito, verificare la possibilità di introdurre meccanismi di disincentivo all'evasione dell'IVA sui beni e servizi intermedi, con particolare riferimento ai meccanismi di versamento dell'imposta da parte degli enti della PA che acquistano beni o servizi soggetti all'imposta.

Disegno di legge sulla riforma del settore agricolo: arrivano le disposizioni per lo sviluppo dei prodotti della filiera corta

Il 31 gennaio il Consiglio dei Ministri ha approvato il ddl “Disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività agricole del settore agricolo, agroalimentare e della pesca”, collegato alla legge di stabilità 2014. In particolare l'art. 17 contiene alcune disposizioni per il sostegno dell’agricoltura sociale e lo sviluppo dei prodotti provenienti da filiera corta. Sono state varate due misure, con le quali si è stabilito la possibilità di inserire, da parte delle istituzioni pubbliche che gestiscono le mense scolastiche e quelle ospedaliere, un criterio di priorità per l’inserimento di questi prodotti nelle gare per la fornitura di questi servizi. Il Consiglio dei Ministri ha stabilito inoltre l’obbligo in capo ai Comuni di definire delle modalità per garantire la presenza e la valorizzazione di questi prodotti nei mercati agricoli di vendita diretta.

Cosa succede in Europa

L’UE presenta un nuovo programma per le scuole

L’UE propone di rafforzare i programmi di educazione a un'alimentazione sana nelle scuole per correggere le cattive abitudini alimentari tra i più giovani. Il nuovo piano riunirà i due programmi esistenti (“Frutta nelle scuole’” e “Latte nelle scuole”), che finanziano la distribuzione di frutta e latte nelle scuole ed educano i giovani a mangiare sano. Ogni anno circa 30 milioni di bambini beneficiano di queste iniziative. Il nuovo programma riunirà i due programmi esistenti con lo slogan “Mangiare bene per stare bene”. Verrà posto un maggiore accento sull'educazione per insegnare ai bambini a mangiare sano e migliorare la loro comprensione di questioni quali i rifiuti e la produzione di alimenti. Tra le varie iniziative sono previste anche visite ad aziende agricole. Il nuovo programma avrà una dotazione di 230 milioni di euro (rispetto ai 197 milioni stanziati per quest'anno), una cifra che tuttavia è inferiore al bilancio già previsto per i programmi di distribuzione di frutta e latte nelle scuole da qui al 2020. L'UE si augura che la fusione dei due programmi riduca gli oneri amministrativi e organizzativi a carico delle scuole e delle autorità nazionali e renda la distribuzione più efficace sotto il profilo dei costi.
Gli obiettivi del nuovo programma saranno essenzialmente tre: combattere con maggiore efficienza le cattive abitudini alimentari, rafforzare le azioni di educazione nell'ambito dei programmi per un'alimentazione sana e contribuire alla lotta contro l'obesità.

La Commissione discrimina i dipendenti sui costi dei pasti?

La Commissione europea ha introdotto una forma di concorrenza nella fornitura di servizi di ristorazione nei suoi diversi edifici. A partire dal 9 gennaio 2014 i ristoranti sono stati divisi tra i tre fornitori di servizi : Ciano, Eurest e Unijolly. I funzionari europei guadagnano bene, è noto, ma sono anche attenti, come è giusto, a spendere ancora meglio i loro soldi, dunque un’associazione sindacale ha prodotto una dettagliata tabella dei diversi prezzi che questi tre fornitori applicano per lo stesso prodotto. Per un pasto tipo, sottolinea l’associazione, un cliente di Unijolly può pagare il 60 % in più di uno di Ciano. Naturalmente i sindacalisti si chiedono se dietro a questi prezzi ci sia una discriminazione tra il personale delle varie sedi o se la qualità dei prodotto è diversa. Comunque l’associazione, che si chiama “Plus” chiede di reintrodurre le riduzioni di presso per i salari più bassi. Infine si ricorda che nella sede di Ispra (in Italia) dove è basato il centro di ricerca più importante della Commissione europea, i servizi di ristorazione sono gestiti in proprio, e da quando è stata introdotta l’innovazione si risparmia, dice Plus,la bella cifra di “600.000 euro l’anno”.

Notizie dall’Associazione.

Angem-Anci: firmato protocollo d’intesa

Angem e Anci, Associazione Nazionale dei Comuni, hanno firmato il 3 febbraio scorso un protocollo di’intesa con l’obiettivo di garantire sicurezza alimentare e qualità nutrizionale agli studenti delle scuole italiane. Il Protocollo d'intesa, che prevede anche il coinvolgimento dell'Associazione di Res Tipica- ANCI, dell'Alleanza delle Cooperative sociali, della Fondazione Campagna Amica/Coldiretti e di ORiCoN, permetterà l'avvio di progetti comuni per l’emanazione di linee guida nazionali ai fini dell'affidamento del servizio di ristorazione collettiva, la valorizzazione delle produzioni locali, la promozione di campagne informative sulla corretta nutrizione, con particolare riferimento a campagne di educazione alimentare nelle scuole e di contrasto agli sprechi alimentari, progetti di inclusione sociale di soggetti svantaggiati. 'Molti Comuni hanno delle proprie linee guida per l'affidamento delle mense scolastiche. La collaborazione con ANCI e gli altri partner permetterà la definizione di linee guida nazionali a cui tutti i Comuni potranno attenersi, facendo sì' che tutta la filiera possa offrire un servizio migliore a un prezzo competitivo.

Spreco alimentare: Angem partecipa al tavolo del Ministero dell’Ambiente

Angem, rappresentato dal Presidente Carlo Scarsciotti, ha partecipato alla prima convocazione della task force e della Consulta degli stakeholder per la definizione del Piano Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare (PINPAS) voluta dal Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. L'incontro si è svolto a Roma lo scorso 5 febbraio. Il gruppo di lavoro, coordinato da Andrea Segrè, docente all’Università di Bologna, fondatore e presidente di Last Minute Market, è il motore di attivazione della Consulta composta da enti, associazioni, organizzazioni e imprese che elaboreranno proposte e buone pratiche per ridurre gli sprechi di cibo e la produzione di rifiuti. Fanno parte della consulta tutti gli attori della filiera agroalimentare, le catene della grande distribuzione organizzata, associazioni dei consumatori, istituzioni, organizzazioni internazionali, università ed enti di ricerca pubblici e privati, associazioni ambientaliste, rappresentanti del terzo settore ed enti di assistenza. La task force è composta dalla scrittrice Susanna Tamaro, in prima linea nella battaglia contro lo spreco, lo scienziato Vincenzo Balzani, la regista Maite Carpio, attiva nella solidarietà e fondatrice dell’onlus Agenda Sant’Egidio, l’attore e scrittore Giobbe Covatta, da sempre impegnato in iniziative di solidarietà. Il Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti Italiano, adottato dal Ministero dell’Ambiente con decreto direttoriale del 7 ottobre 2013, affronta per la prima volta in modo organico il problema degli sprechi alimentari in Italia, in sintonia con quanto indicato dalla Commissione Europea nella tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse.

I prossimi appuntamenti saranno:

  • 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente, la Consulta si riiunirà ancora per approvare il piano sullo spreco alimentare
  • 5 novembre, a Ecomondo-Rimini (grande vetrina della Green Economy), verrà presentato il piano, che sarà sottoposto a verifiche periodiche dei risultati prodotti

Focus nutrizione.

Porzioni troppo piccole? Sono i medici a stabilirle

La richiesta dei genitori della scuola materna Florinda di Viareggio non corrisponde al modello di mensa scolastica in uso, conforme alle linee guida regionali, e neppure è aderente ai più elementari modelli di sana e corretta alimentazione. Lo afferma Marco Franciosi, direttore di Asp (l’azienda che gestisce le mense scolastiche in città), in risposta alla protesta sulle porzioni “scarse” e non gradite ai bambini. «Le quantità e la varietà dei cibi serviti alla mensa della materna Florinda, come quelli di tutte le altre scuole cittadine – ribadisce Franciosi – sono regolate da tabelle predisposte dall’Asl e corrispondono ai principi r iconosciuti della scienza nutrizionale». I genitori firmatari della protesta, aggiunge il dirigente Asl, furono già ricevuti al centro di cottura ed informati sulla metodologia dei menu e sulle grammature conformi alle linee guida regionali sotto il controllo dall’Asl. «I genitori – spiega il direttore – apparvero soddisfatti di tutte le spiegazioni fornite dalla nostra coordinatrice Stefania Tori. Inoltre un genitore della scuola, componente della commissione mensa, è intervenuto nella riunione che si è tenuta il giorno 29 gennaio, nella quale ha ricevuto ogni spiegazione in merito e non ha manifestando nessuna protesta o azione, quindi mostrandosi soddisfatto delle attività svolte e dei programmi educativi presentati». Anche l’Alisea, l’azienda che prepara i pasti serviti alla mensa, interviene per sottolineare che a stabilire l'alimentazione dei bambini sono i medici nutrizionisti. «Ci dispiace che i bambini e i loro genitori non siano contenti della mensa, ma l'Alisea non è il bersaglio giusto delle loro lamentele - si legge in una nota - non lo è perché la Alisea effettua soltanto la preparazione dei pasti, definiti di buona qualità, e non la stesura del dietico e del menù. Il bersaglio giusto è, probabilmente, la Scienza della Nutrizione così come si è sviluppata negli ultimi decenni. Le grammature delle singole pietanze sono stabilite per fornire la giusta quantità di nutrienti ed educare il bambino a consumare l'intero pasto: primo piatto, secondo piatto, contorno, pane e frutta invece che saziarsi soltanto con i cibi che gli piacciono di più».

Appalti e contratti.

Cucina e pulizia negli istituti: gara di appalto per oltre un milione ad Altopascio

Partito l'iter per la procedura aperta di appalto del servizio mensa in tutte le scuole di Altopascio (oltre al Centro Diurno anziani), per i prossimi 3 anni, da settembre 2014 ad agosto 2017, primi sei mesi di prova. Il prezzo di ogni singolo pasto a base d'asta ammonta a 4,30 euro e il valore stimato globale è di oltre un milione e 200 mila euro, per la precisione 1.269.618. I servizi richiesti sono la preparazione, trasporto, distribuzione dei cibi compresa la sporzionatura e sistemazione sale di refezione, con relativa pulizia. I pasti annui previsti saranno 98.420 così suddivisi: per le Materne, 15750 nel capoluogo, 6125 a Badia, 7875 a Chimenti, 7875 a Marginone. Per le primarie 21440 Altopascio, 5760 Badia, 14.400 Marginone, 6400 Spianate; 9675 per il Nido Primo Volo di Spianate. Tutto ciò considerando il periodo dal lunedì al venerdì. 3120 parti per il Centro Anziani. I menù avranno il placet di nutrizionisti. E per rimanere in tema di scuole, il Comune contribuirà con 25 mila euro alle attività didattiche dell'Istituto Comprensivo Statale di Altopascio. La notizia è stata annunciata dal sindaco Maurizio Marchetti nel corso della serata “Scuola aperta” con la quale è stata presentata l'offerta formativa scolastica dell'intero territorio comunale.

Via alla refezione scolastica a Sortino entro febbraio

Partirà al più presto (molto probabilmente entro il mese) il servizio di refezione scolastica per i bambini delle scuole sortinesi. Ad annunciarlo è il sindaco Enzo Buccheri in risposta alla sollecitazione che era stata avanzata dal presidente del Consiglio comunale Dionisio Mollica. Da parte del funzionario addetto alla gara d'appalto è stato consultato il Mepa (Mercato elettronico per le pubbliche amministrazione) e l'unica ditta che potrebbe fornire pasti caldi, inserita nella lista, si trova nel nord Italia e quindi non può svolgere il servizio a Sortino. Pertanto è stato deciso di invitare almeno cinque ditte specializzate nel settore della ristorazione e affidare il servizio mediante cottimo fiduciario.Il servizio di refezione prevede delle partecipazioni in denaro a carico delle famiglie. Infatti, nel relativo capitolo di spesa è stata impegnata una somma che prevede la copertura, in parte, del costo del pasto che è di 4 euro (base d'asta). Il servizio di refezione prevede la produzione e il trasporto dei pasti, l'apparecchiatura e la sparecchiatura dei tavoli e preparazione dei pasti in modo da poter essere consumati più facilmente dai bambini più piccoli. Inoltre, il Comune ha chiesto a tutte le ditte che parteciperanno al cottimo fiduciario di prevedere menù adeguati alle esigenze nutrizionali dei bambini. Il presidente del Consiglio comunale Dionisio Mollica aveva sollecitato l'avvio della refezione.

Mensa a prezzo convenzionato a Morbegno

Dovrebbe uscire a giorni il bando che riassegnerà il servizio di mensa sociale a Morbegno. L'amministrazione comunale ha preso un pò di tempo quest'anno per riformulare l'appalto, e la coop il Sentiero, attuale gestore dell'importante centro di ristorazione a prezzo convenzionato e il cui contratto era in scadenza, lavora con una proroga per la conduzione fino a giugno. Nel frattempo la mensa sociale morbegnese in via Pedemontana, funziona: sono circa 150 gli avventori ogni giorno ad usufruire dei convenienti servizi per il pasto, rivolti sia a privati sia su convenzione. Un pasto completo ha un prezzo di 7,70 euro e comprende un primo, un secondo a scelta, il contorno e il pane: per studenti e over 65 il pasto costa invece 6,50. Pranzare limitandosi ad un primo, costa 3,70 euro, 3,50 per studenti e pensionati e scegliere solo il secondo con il contorno ha un prezzo di 6,10: 5 euro per studenti e pensionati. La mezza minerale è a parte e viene 0,70 centesimi, il quarto di vino o la lattina di birra o bibita, 1,10 euro. La struttura da sempre orientata a fornire un servizio di qualità a prezzi bassi, occupa attualmente tra fornelli, cassa e banco, self service nove persone guidate dallo chef Gabriele Fabani. L'edificio, a due piani, ha anche degli spazi da destinare al social housing, e c'è l'ex sala prove per la band musicali della zona. Prima suonavano qui, oggi lo fanno al nuovo Centro giovani in via Strada di campagna e quindi esiste la possibilità per la futura gestione di integrare la mensa con nuove attività. A raggiungere i tavoli della mensa, che sorge sotto montagna e verso i primi tornanti di passo San Marco, è una clientela piuttosto variegata, studenti, pensionati, gli anziani, uomini soli, e tutti i dipendenti comunali. Non mancano inoltre una decina di indigenti, sono seguiti dai servizi sociali, e i loro costi vengono coperti completamente dai Comuni di provenienza.

Mensa scolastica di Budoia, il contratto scadrà alla fine dell’anno

L’appalto per la mensa della scuola, aggiudicato dalla ditta Serist di Cinisello Balsamo nel 2010, scadrà con la conclusione dell’anno scolastico in corso. Il servizio di ristorazione collettiva, viene gestito dall’ufficio unificato dei contratti del comune capofila, Aviano, e riguarda, oltre a quella mensa scolastica, le refezioni per gli alunni di Budoia, Polcenigo e Montereale Valcellina. L’amministrazione del comune di Budoia, guidata da Roberto De Marchi, tenuto conto della clausole contrattuali che regolano il servizio di refezione nella mensa scolastica comunale di piazza Umberto I, ha predisposto l’impegno di spesa per il periodo gennaio – giugno 2014 a favore della società Serit. Il costo complessivo della mensa ammonta a 109.263 euro per gli ultimi sei mesi previsti dall’appalto. Gran parte della spesa, 107.845 euro riguarda la refezione scolastica, mentre 1.418 euro sono destinati al servizio mensa per il personale dipendente dal comune di Budoia.

Progetto mensa sociale Rinnovo per altri 6 mesi

“Aggiungi un posto a tavola” si rinnova con l'edizione 2014. La rete in aiuto dei più bisognosi, nata nel 2013, vede ogni giorno la garanzia a titolo gratuito di 10 pasti caldi per persone in difficoltà grazie al centro di cottura per le mense scolastiche cittadine. In occasione della scadenza della gara di appalto, l'obiettivo sarà quello di inserire stabilmente nel contratto una clausola sociale che renda stabile la proposta. L'intenzione sarebbe anche quella di aumentare gli accessi, sempre, come avviene già oggi, su indicazione dei Servizi sociali. Il momento del pranzo è diventato un momento di scambio e condivisione con i volontari e gli ospiti. Da parte dell'amministrazione sono stati impegnati anche i 140mila euro per il 2014 destinati ai sostegni economici dei servizi sociali ai nuclei in difficoltà.

Lavoro/Sindacati.

Carbosulcis, mensa chiusa: 500 operai a dieta forzata

Mensa chiusa, niente pasti per i quasi 500 dipendenti della Carbosulcis, e i 4 lavoratori della Serime (l'azienda che gestisce il servizio) improvvisamente a casa. È stato un inizio di settimana agitato per i lavoratori della Carbosulcis, a Nuraxi Figus. In bacheca è apparsa una comunicazione dell'azienda, firmata dal capo del personale: «Da oggi il servizio mensa è temporaneamente sospeso». I 4 dipendenti della ditta che si occupava della preparazione dei pasti non hanno potuto oltrepassare i cancelli, i locali della mensa sono rimasti chiusi e tutti i dipendenti della Carbosulcis sono rimasti a bocca asciutta. Digiuno per tutti, causa chiusura improvvisa della mensa. Un disservizio temporaneo che ha fatto storcere il naso a molti lavoratori . Disagi a parte, si apre un nuovo fronte nell'emergenza- occupazione che coinvolge il Sulcis. «Pare che l'azienda abbia rinunciato all'appalto - dice Aldo Manca, segretario della Filcams Cgil- una situazione davvero anomala. I 4 dipendenti resterebbero senza lavoro, senza contare quello che è successo oggi, visto che i dipendenti Carbosulcis, senza preavviso, non hanno potuto mangiare. Non vorremmo che fosse lo spunto per tagliare il servizio e i posti di lavoro. È una questione che vogliamo approfondire». E’ fissato un incontro tra l'amministratore di Carbosulcis Luigi Zucca e la Rappresentanza sindacale unitaria: sarà l'occasione per capire meglio come si è arrivati alla sospensione temporanea del servizio, per quanto tempo andrà avanti il disservizio a carico dei minatori e che fine faranno i 4 lavoratori che sino a ieri si occupavano di preparare i pasti. Nei mesi scorsi all'ingresso del cantiere minerario hanno protestato gli addetti alle pulizie: temevano un ridimensionamento dell'organico e degli orari di lavoro, poi fu trovata una soluzione. Ora nuovo problema spinoso con la sospensione, seppur temporanea, del servizio mensa che garantiva i pasti caldi ai minatori.

Fumetti.

 
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