Milano, 5 febbraio 2016. “Lo sciopero indetto oggi ha registrato un’adesione sicuramente inferiore a quanto previsto dagli Organizzatori. Per il bene delle lavoratrici e i lavoratori della ristorazione collettiva, le Organizzazioni Sindacali tornino al tavolo per definire un contratto di lavoro capace di rispondere, finalmente, alle esigenze del mercato e del settore”.

È quanto dichiara Carlo Scarsciotti, Presidente Angem, l’Associazione nazionale delle Aziende di Ristorazione Collettiva, in occasione dello sciopero indetto oggi da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

Fin dall’avvio delle trattative, Angem ha ascoltato e accolto molte delle richieste delle organizzazioni sindacalima non condivide le istanze che hanno portato allo sciopero odierno e che, se applicate, renderebbero irreversibile una situazione già critica, di fatto peggiorando la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre allo stato delle aziende.

Le parti datoriali, infatti, non hanno mai sollevato dubbi sulla clausola sociale nei cambi appalto e continuano a garantire ai lavoratori il passaggio dalle aziende uscenti a quelle subentranti, con l’eccezione -così come avviene oggi- delle figure che hanno ruoli di responsabilità.

Così come non sono mai state messe in discussione le 32 ore di ex festività, che rimangono a totale disposizione dei lavoratori, e le ore di Riduzione dell’Orario di Lavoro (ROL). Queste ultime, introdotte con il preciso obiettivo di conciliare le esigenze private con l’attività professionale delle lavoratrici e dei lavoratori, non sono paragonabili ai giorni di ferie né tantomeno a una forma di salario aggiuntivo; per questo, la proposta avanzata da Angem è che, nel caso di non utilizzo, le ROL decadano.

Infine, Angem conferma di avere aperto alla richiesta degli aumenti retributivi.

“Le lavoratrici e i lavoratori del settore sono senza contratto ormai da lungo tempo e comprendiamo la richiesta di un aumento salariale. Richiesta che abbiamo accolto, ma a fronte di un incremento di maggiore flessibilità, come peraltro definita nella riforma del modello contrattuale di Cgil, Cisl e Uil”, aggiunge Scarsciotti “Abbiamo, inoltre, mantenuti invariati buona parte degli istituti contrattuali tra i quali la quattordicesima -eliminata in molti contratti- e gli scatti di anzianità. Ma saremmo irresponsabili a promettere più di quanto a disposizione. Le aziende della Ristorazione Collettiva lavorano quasi esclusivamente attraverso appalti pubblici che oggi vivono una forte contrazione. E i Sindacati, consapevoli inoltre di quanto duramente sia stato colpito il settore della Ristorazione Collettiva dalle ultime spending review, devono dare prova di responsabilità, riconoscendo la situazione in cui oggi il mercato ed il settore versano e accettando le proposte da noi avanzate”, conclude Scarsciotti.

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