“Peraltro esiste ancora qualche differenza tra servizi di ristorazione in mense di aziende private rispetto a quelli di enti pubblici dove i vincoli contrattuali e di rispetto dei termini di capitolato, previsti nei bandi dagli enti stessi, creano obiettive e comprensibili rigidità, rispetto alla capacità di proposte innovative da parte delle imprese di ristorazione”, ha continuato Scarsciotti. “Gli Enti pubblici appaltano il servizio di ristorazione definendone i contenuti ed i prezzi, mentre le aziende private sono di fatto molto più flessibili a recepire progetti innovativi che privilegino dei consumatori attivi”.
Negli anni le mense e i servizi della ristorazione collettiva aziendale hanno subìto una forte trasformazione, passando da tradizionali punti di ristoro a locali vicini alla ristorazione commerciale, tipo food court, dove le isole rappresentano aree di offerta di pasti differenziati: dall’etnico, allo healthy fino alla zona pizza o vegetariano, oltre alle zone piatti freddi e salad bar e al self service.
“L’F menù è un’iniziativa che si inserisce perfettamente nelle logiche e nelle politiche attuate dalle nostre aziende, e che quindi sono certo accoglieranno con favore. Ma lo considero di particolare rilevanza perché è un’iniziativa ideata e voluta da Soggetti pubblici. La volontà di definire nei capitolati di gara menù attenti ad esigenze particolari, in questo caso delle donne, credo rappresenti un ulteriore passo verso la modernità del nostro Paese”, ha concluso Scarsciotti