CARLO SCARSCIOTTI: NO ALLA TASSA SUL LICENZIAMENTO.
Il Governo intervenga per esonerare dal contributo sul licenziamento le Aziende di Servizi che, in caso di cambio di appalto, applicano le clausole sociali per la salvaguardia dell’occupazione
“In caso di gara d’appalto, se vi è un avvicendamento tra imprese, il lavoratore è tutelato e non si crea disoccupazione. Infatti, come previsto dalla clausola sociale del CCNL per i dipendenti di imprese di servizi, se un’azienda si aggiudica una gara è tenuta ad assumere i lavoratori di quella uscente. La tassa sul licenziamento è iniqua e ingiusta, nella forma e nella sostanza, per i settori - quale il nostro - dove vigono le suddette clausole sociali”. È quanto dichiara Carlo Scarsciotti, Presidente di Angem, Associazione Nazionale delle Aziende della Ristorazione Collettiva e Servizi Vari. “Angem si unisce all’appello che i Parlamentari Dario Ginefra e Ignazio Abrignani e le Associazioni Legacoop, Federlavoro e Anip hanno rivolto al Governo chiedendo di includere nel testo Mille Proroghe in discussione oggi al Consiglio dei Ministri Ministri la proroga dell’esonero dal pagamento del contributo sul licenziamento a carico delle aziende di servizi”.
“Tassare le imprese non giova alla ripresa del Paese” continua Scarsciotti. “Il pagamento della tassa sul licenziamento significa da una parte un esborso di costi ingiustificato e dall’altra nessun vantaggio per i lavoratori che, continuando a essere occupati, non percepiranno il sussidio di disoccupazione NASpI”.
Auspichiamo che il Governo rimedi oggi a quella che consideriamo una “svista” per poi lavorare insieme al Parlamento ad esonerare definitivamente il settore dal contributo sul licenziamento”, conclude Scarsciotti.